tag:blogger.com,1999:blog-8357985737102522072024-03-14T07:07:23.800+01:00Yet another MTB blogAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.comBlogger23125tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-53665486588097934782012-10-10T08:23:00.001+02:002012-10-10T08:24:31.914+02:00Čaven<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/p7nBmZmkav0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
Giornata incerta quella di venerdì scorso, di conseguenza preferisco evitare giri in alta quota.<br />
Opto per qualcosa di non troppo lontano da casa: carico la bici in macchina e in poco più di mezz'ora sono ad Aidussina. Per salire al rifugio del <span class="userContent"> Čaven e rifare la celeberrima discesa verso </span>Stomaz.<br />
La salita non è niente di particolare, a parte i primi tratti un po' ripidi. Anzi, devo dire che non ero più abituato a fare così tanti km in salita tutti pedalando senza nemmeno un'oretta a spinta, tanto che, dopo la breve sosta a Predmeja ero quasi tentato di salire lungo il sentierino che taglia dritto verso il rifugio invece di proseguire lungo la strada...<br />
Per quel che riguarda la discesa devo dire che quando l'ho fatta più di un anno e mezzo fa mi era sembrata molto più difficile. Certamente molte cose sia nella mia testa sia sulla bici sono cambiate. Non posso dire che sia facilissima, ci sono somunque un paio di tornantini stretti ed alcuni passaggi rocciosi dove ho preferito scendere a piedi, ma comunque rispetto alle discese alpine, ad esempio quella dalla Dobrenscica, che ho frequentato durante l'estate questa è decisamente più semplice è scorrevole. Non per questo però meno divertente, dopo una prima merà più tecnica, la pendenza diminuisce e si possono mollare i freni e sfrecciare nel bosco.<br />
Anche finire il giro e arrivare alla macchina in "solo" 3 ore mi è sembrato strano... quasi una passeggiata.<br />
<br />
Solita raccomandazione: questa è una discesa particolare, dove in passato ci sono stati grossi problemi tra bikers e pedoni, e che comunque, come ogni altro sentiero sloveno, è vietato alle bici. Di conseguenza va evitato durante i fine settimana e i festivi</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-75282923844279386472012-09-27T11:05:00.000+02:002012-09-27T11:05:43.475+02:00Traversata Bohinj-Tolmin<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="375" mozallowfullscreen="mozallowfullscreen" src="http://player.vimeo.com/video/50043664" webkitallowfullscreen="webkitallowfullscreen" width="500"></iframe> <br />
<a href="http://vimeo.com/50043664">The Inifinte Ride</a> from <a href="http://vimeo.com/user3353538">spargher</a> on <a href="http://vimeo.com/">Vimeo</a>.<br />
<br />
Ore 8.17, stazione ferroviaria di Most na Soči, Slovenia.<br />
Il giro che abbiamo in programma è uno di quelli tosti.<br />
Carichiamo le bici sul treno che ci porterà a Bohinjska Bistrica e ci rilassiamo per una quaratina di minuti.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Nux3SOBovT8/UF1FRoTMSYI/AAAAAAAAGAU/9BJovOKfccM/s1600/DSCN2028.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-Nux3SOBovT8/UF1FRoTMSYI/AAAAAAAAGAU/9BJovOKfccM/s200/DSCN2028.JPG" width="200" /></a></div>
Alle 9.00 siamo in sella, fa freddino ma spunta il sole e ci godiamo la prima parte del giro che non è altro che un bel trasferimento turistico lungo il lago.<br />
Arrivati al rifugio "pri Savici", dopo un veloce spuntino a base di strudel, la musica cambia. Si imbocca il sentiero che ci porta al rifugio Dom Na Komni con una cinquantina di tornantini e 900 metri di ascesa, molti dei quali percorsi a piedi, non tanto per la pendenza elevata quanto per il fondo spesso poco confortevole.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-SnuQFFtE6sI/UF1Ey78fQ5I/AAAAAAAAF_U/8qG2l1eHnwU/s1600/GOPR2320.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-SnuQFFtE6sI/UF1Ey78fQ5I/AAAAAAAAF_U/8qG2l1eHnwU/s200/GOPR2320.JPG" width="200" /></a></div>
Superato il bivio per il rifugio ci ritroviamo in un altopiano e imbocchiamo una delle innumerevoli ex mulattiere di guerra e in pochissimi minuti arriviamo al terzo rifugio di giornata, il Koča pod Bogatinom, dove riposiamo un po' e ci gustiamo delle palacinke per recuperare le energie necessarie ad affrontare l'ultima grossa ascesa di giornata: circa 300 metri fino alla sella del Bogatin posta a quota 1803 dove un fresco venticello ci alieterà metre riposiamoe e ci prepariamo alla lunga discesa.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-n9MUKPOQ8fE/UF1HNAsidGI/AAAAAAAAGDs/aYClOC3gYe0/s1600/DSCN2060.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-n9MUKPOQ8fE/UF1HNAsidGI/AAAAAAAAGDs/aYClOC3gYe0/s200/DSCN2060.JPG" width="200" /></a></div>
Una discesa che qualcuno ha giustamente definito un "viaggio nel passato" in quanto si svolge interamente sulle mulattiere austro-ungariche della prima guerra mondiale e si snoda attraverso molti ruderi di caserme.<br />
Dulcis in fundo, si imbocca la celeberrima mulattiera scavata nella roccia che ci porterà fino al rifugio della Dobrensciča: questa mulattiera altro non è che il proseguimento di quella che parte da planina Razor che a fine giugno avevo percorso in direzione opposta.<br />
Come quella volta il tratto finale che scende alla valle della Tolminka è su un sentiero a tratti molto tecnico, che ci mette a dura prova e costringe a tirar fuori le ultime energie che ci sono rimaste.
Tirando le somme, un giro veramente impegnativo, sia fisicamente che tecnicamente, ma che, una volta portato a termine ti lascia un gran senso di soddisfazione<br />
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</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-2565208847521325922012-09-18T17:06:00.000+02:002012-09-18T17:06:57.668+02:00Rodica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Il Rodica è una vetta di 1966 metri s.l.m. a metà della catena montuosa che separa il lago di Bohinj dalla valle della Bača.<br />
I piani erano di quelli tosti ma il maltempo li ha fatti saltare, facendomi ripiegare il giorno successivo su questa non troppo breve gita su cui non mi dilungherò molto, bastano le foto e il video a spiegare dove sono stato.<br />
In pratica ho parcheggiato nel paesino di Rut, sono salito in vetta e ridisceso: per la prima parte lungo il sentiero della salita, per la seconda metà invece in un bel sentierino nel bosco che scodella praticamente in paese.<br />
<br /></div>
<div>
Qualche foto:<br/>
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<br/>
Il video della discesa:<br />
<iframe src="http://player.vimeo.com/video/49659584" width="500" height="375" frameborder="0" webkitAllowFullScreen mozallowfullscreen allowFullScreen></iframe> <p><a href="http://vimeo.com/49659584">"Di qua" Downhill</a> from <a href="http://vimeo.com/user3353538">spargher</a> on <a href="http://vimeo.com">Vimeo</a>.</p>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-47942453631108222852012-09-12T09:01:00.000+02:002012-09-12T09:01:02.481+02:00Monte Nero - Krn<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
La gita sul Monte Nero è diventata ormai un classico per i biker sloveni da quando, dieci anni fa un gruppetto di coraggiosi la provò per la prima volta.<br />
Sarebbe stato bello per me farla tutta ma sarebbe stato pesante farmi tutti i 2100 metri di ascesa in solitaria senza l'ausilio un passaggio in auto per la prima parte.<br />
Ho deciso quindi di provare una versione corta, tralasciando però la luna discesa sulla mulattiera austriaca fino alla valle della Tolminka.<br />
Avevo iniziato a cercare un po' di info sui sentieri lassù sui vari siti specializzati, alla fine però mi sono ritrovato a leggere pagine e pagine di storia sugli eventi di un secolo fa.<br />
Alla fine mi sono reso conto che è vero, come ha già scritto qualcuno, non è un semplice giro in mtb, ma un viaggio nel passato, perchè lassù si respira ancora l'aria di una guerra che fece migliaia di vittime.<br />
Un viandante solitario che ho incrociato mi ha confermato che ancora oggi, lontano dai sentieri frequentati dai turisti, non è raro trovare ossa umane.<br />
<br />
Il mio report finisce qui oggi, con una galleria fotografica e un rispettoso silenzio.<br />
<br />
<embed type="application/x-shockwave-flash" src="https://picasaweb.google.com/s/c/bin/slideshow.swf" width="288" height="192" flashvars="host=picasaweb.google.com&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2F115965592825744641846%2Falbumid%2F5785437383921227425%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26authkey%3DGv1sRgCIHIiavX8O-5Kg%26hl%3Dit" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer"></embed><br />
<br />
Edit: ero partito con la GoPro nello zaino per provare un po' come funzionava... alla fine ho fatto anche un veloce montaggio video:<br />
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/pBDq3VfePuE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><br />
Non me ne vogliano gli esperti editor ;) magari col tempo imparerò</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-4345560242140473572012-08-30T09:47:00.000+02:002012-08-30T09:47:04.450+02:00Lovinzola e Navado<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Era da un po che volevo andare a vedere questo ormai famoso sentiero del Navado, ma ovviamente visto lo scarso dislivello non mi andava di farmi un'ora di autostrada per girare lì come un criceto.<br />
Così come al solito prendo le mappe e guardo cosa c'e' di "alto" lì in giro.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-7r_BJABLUNk/UC-9G48ANpI/AAAAAAAAFvk/H6sZfhim9-E/s1600/DSCN1774.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-7r_BJABLUNk/UC-9G48ANpI/AAAAAAAAFvk/H6sZfhim9-E/s200/DSCN1774.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Valle di Preone</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Lo spunto per la gita mi salta fuori guardando qua e là in rete. Un bell'anello sulla mulattiera che passa per casera Lovinzola, salendo dalla valle di Preone.<br />
Dopo una prima parte di salita su asfalto dalle pendenze non trascurabili, ci si immette sulla forestale (Cai 807) che sale con pendenza media quasi costante attorno al 15% verso malga Palis e forchia Rizzat. Per fortuna il fondo è quasi sempre in buono stato e si riesce sempre a pedalare bene.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-nNEvWypgzRg/UC-9e4odL1I/AAAAAAAAFwc/px6sgum-uys/s1600/DSCN1781.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-nNEvWypgzRg/UC-9e4odL1I/AAAAAAAAFwc/px6sgum-uys/s200/DSCN1781.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ultima fatica verso forc. Rizzat</td></tr>
</tbody></table>
Qui il sentiero diventa più stretto e sale ripido con pochi tornanti e in alcuni punti bisogna procedere a piedi.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-8rO-wwWzzBQ/UC--AVfsLjI/AAAAAAAAFxk/xwfJUBo6AAU/s1600/DSCN1792.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-8rO-wwWzzBQ/UC--AVfsLjI/AAAAAAAAFxk/xwfJUBo6AAU/s200/DSCN1792.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mulattiera panoramica</td></tr>
</tbody></table>
Al termine della salita però il sentiero diventa molto bello e panoramico e in leggera discesa ci porta fino a casera Lovinzola di Sopra.<br />
<br />
<br />
Dalla casera ha inizio la discesa sul CAI 806, dapprima un po' tecnica poi più facile lungo dei tornanti molto ripidi nel bosco. Ad un bivio si prende la forestale verso destra e dopo qualche centinaio di metri bisogna prestare attenzione perchè i segnavia utili per imboccare il sentiero 828 non sono molto evidenti. Una volta imboccato però ci si trova su un bel fondo scorrevole e divertente che ci fa arrivare in pochi minuti allo stavolo Chiampomano.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-xHOiHNIV_44/UC--fhSuAjI/AAAAAAAAFys/gpiUnvMUt-c/s1600/DSCN1810.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-xHOiHNIV_44/UC--fhSuAjI/AAAAAAAAFys/gpiUnvMUt-c/s200/DSCN1810.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">806</td></tr>
</tbody></table>
Termina così la prima parte del divertimento e si riprende a pedalare in salita per un paio di km lungo la forestale che sale dal lago in direzione Navado.<br />
Raggiungere l'imbocco del "pistino" non è cosa semplice se non si hanno le corrette indicazioni, ci si ritrova in un dedalo di sentieri e stradine che ricorda un pò il carso. Fortunatamente dispongo di una traccia gps che mi guida verso il punto esatto.<br />
<br />
Ri-indossate le protezioni ci si trova davanti un bel sentiero, molto ben curato dai locals, che in poco più di un km e 300 metri dfi dislivello porta velocemente ad incrociare la strada asfaltata a circa quota 480. Da qui il "pistino" prosegue verso Chiaulis, mentre io decido che ne ho avuto abbastanza e che la temperatua è sufficentemente elevata: gira sinistra e con calma rientro su asfalto verso Villa Santina.<br />
</div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-5124837696215999762012-08-27T00:30:00.000+02:002012-08-27T11:02:51.043+02:00Monte Terzo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Dopo
le centinaia e centinaia di metri di dislivello bici in spalla avevo
voglia di un giretto pedalato.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-7P56SXcsjig/UCe7TZ7ElAI/AAAAAAAAFs4/64pgUkmDbtw/s1600/DSCN1758.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-7P56SXcsjig/UCe7TZ7ElAI/AAAAAAAAFs4/64pgUkmDbtw/s200/DSCN1758.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La salita</td></tr>
</tbody></table>
L'idea me la dà monoman sul suo blog <a href="http://bicidimont.wordpress.com/" rel="nofollow" target="_blank">Bicidimont</a> .<br /><br />
Salita da Cercivento allo Zoufplan e discesa verso monte Terzo e il vallone sottostante.<br /><br />
Fortuna
vuole che poco dopo la partenza raggiungo un altro biker così chiacchierando del più e del meno ci teniamo compagnia per tutte le tre ore di salita. Meno male, fossi stato da solo stavolta avrei finit per parlare con i sassi!<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-GK7ccWsLYwg/UCe7fmP3SHI/AAAAAAAAFtg/OSNsbN21Ux4/s1600/DSCN1764.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-GK7ccWsLYwg/UCe7fmP3SHI/AAAAAAAAFtg/OSNsbN21Ux4/s200/DSCN1764.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bivio per il 155</td></tr>
</tbody></table>
Giunti al termine della salita sopra i laghetti dello Zoufplan la giornata non è delle migliori: una fredda nebbia ci avvolge e non ci permette di ammirare i panorami.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-FipenBSJTCs/UCe7qfjLakI/AAAAAAAAFuA/JlWyOP-2ufU/s1600/DSCN1768.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-FipenBSJTCs/UCe7qfjLakI/AAAAAAAAFuA/JlWyOP-2ufU/s200/DSCN1768.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In vista di malga Tierz</td></tr>
</tbody></table>
<br />Ci salutiamo, il mio compagno di avventura scende lungo il 154, io invece mi tuffo nel nulla estremo, lungo un 155 avvolto nelle nubi.<br />
<br />Per fortuna più giù la visibilità migliora e mi sparo un bel single track da alto godimento.<br />Ne esce comunque un bel giro, 1400 metri di salita, con a seguire circa un migliaio di metri in discesa su single track.<br />
<br />
Per
finire in bellezza, mentre sono alla macchina vedo arrivare due pazzi
dalle bici pesanti... scambio 4 chiacchiere sul giro... e scopro che uno
di loro è proprio il "signor Bicidimont" in persona.<br />
<br />
Sicuramente devo tornarci sia per vedere i panorami scomparsi, sia per completare degnamente il giro con il single track verso Cercivento anzichè rientrare sulla veloce strada statale.<br />
<br /></div>
<embed type="application/x-shockwave-flash" src="https://picasaweb.google.com/s/c/bin/slideshow.swf" width="288" height="192" flashvars="host=picasaweb.google.com&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2F115965592825744641846%2Falbumid%2F5775790606170467649%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer"></embed>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-91508647050986738952012-08-26T00:39:00.000+02:002012-08-27T10:51:13.870+02:00Canin Grand Tour<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Non è che durante le ferie non abbia pedalato, è che non avevo proprio voglia di scrivere<br />
<br />
Dunque, partiamo con questo bellissimo giro.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-VXkOB0oaJIs/UB9WgaMonoI/AAAAAAAAFh4/6jXmGOoi4gg/s1600/DSCN1713.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-VXkOB0oaJIs/UB9WgaMonoI/AAAAAAAAFh4/6jXmGOoi4gg/s200/DSCN1713.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Monte Forat</td></tr>
</tbody></table>
Domenica mattina, io e Miran siamo partiti con in testa un'idea meravigliosa alla Cesare Ragazzi.<br />
Parcheggiata
l'auto a Resiutta ci siamo avviati lungo la ciclabile fino a
Chiusaforte e da lì ci siamo immessi in val Raccolana pedalando fino a
Sella Nevea. Nonostante l'insistenza dell'ammiraglio per proseguire in
bici, abbiamo preso la cabinovia e siamo saliti fino al Gilberti. <br />
<br />
Da qui abbiamo intrapreso la salita a sella Bila Pec, seguita da una lunga e poco pedalabile traversata sul sentiero CAI 632. Appunto, poco pedalabile, e nei rari
punti in cui non era la fatica a togliermi il fiato, erano i panorami a
farlo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-OoglfiIdsdY/UB9eYBdwucI/AAAAAAAAFnA/e4LjJs47XOU/s1600/405410_4421043412972_119731363_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-OoglfiIdsdY/UB9eYBdwucI/AAAAAAAAFnA/e4LjJs47XOU/s200/405410_4421043412972_119731363_n.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un tratto del 632</td></tr>
</tbody></table>
Interessanti i vari incontri fatti con i montanari della
domenica che passeggiavano nel tratto Gilberti-Sella Grubia, alcuni
dialoghi:<br />
"Ragazzi ma dove andate? Non ho parole" e io, senza fiato "Nemmeno io puff pant puff pant..."<br />
oppure il vecchio menagramo "Andate a rompervi le gambe" (grattatina...)<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-srd3jcP5Ht4/UB_qO_4LscI/AAAAAAAAFpg/BMi9R91yeng/s1600/P8050074.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-srd3jcP5Ht4/UB_qO_4LscI/AAAAAAAAFpg/BMi9R91yeng/s200/P8050074.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A Forchia Terrarossa</td></tr>
</tbody></table>
Dopo
Sella Grubia, percorrendo l'ultima ascesa di giornata sul picco di
Grubia, ci ha raggiunti e sorpassati un altro biker (allora non siamo
gli unici pazzi <img alt="Shocked" class="" longdesc="5" src="http://illiweb.com/fa/i/smiles/icon_eek.gif" style="display: inline;" title="Shocked" /> ) che più avanti ci ha aspettato e fatto compagnia.<br />
Dopo
forcella di Terrarossa inizia la discesa, un bel tratto in cui si
perdono velocemente alcune centinaia di metri di quota... purtroppo il
divertimento finisce presto e si intraprende un traverso decisamente
pericoloso, sono circa 3 km fino a sella Buia molto esposti con numerosi
restringimenti e una frana... sinceramente non consiglio a nessuno di
passarci in bici, nè tantomeno ci tornerei io.<br />
<br />
La fatica finisce in vista del ricovero Igor Crasso.<br />
Qui il biker pazzo che ci aveva atteso ci accompagna lungo il 643 (era terza volta che lo faccio in meno di 3 settimane)<br />
Che
dire... è un piacere seguirlo, non è uno che corre ma fa tutti i
passaggi bene, stargli dietro permette di indovinare le traiettorie e
mette voglia di far bene. Senza nemmeno accorgermi passo anche quasi
tutti i tratti scalinati e arriviamo alla fine del sentiero. Breve
disgressione in mezzo al bosco per l'ultimo tratto e poi meritata birra a
Stolvizza, con replica a Resiutta.<br />
<br />
Tirando le somme... tanta
fatica e tanta voglia di tornare da quelle parti.</div>
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</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-49374767015488232492012-07-24T13:14:00.000+02:002012-07-25T13:23:20.870+02:00Sella Buia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
L'idea era quella di fare il giro del Pusti Gost in val Resia, giro diventato ormai un classico in zona.<br />
Come al solito però i 1200 metri di ascesa complessiva previsti mi sembravano un po' scarsi (anche se alla fine son risultati comunque faticosi).<br />
Dunque prendo la cartina e guardo cosa c'è in zona. La discesa prevista si svolge completamente sul CAI 643 e inizia a quota 1500 circa. A veder bene, circa 200 metri più sopra c'e' Sella Buia e il ricovero Igor Crasso.
Cerco velocemente informazioni in rete e non trovo nessuna documentazione di giri in mtb arrivati fin lassù se non sul blog del solito Monoman. Poco male, ormai avevo deciso di salire, a costo di farmi salita e discesa a piedi.
E sono stato premiato alla fine, perchè se non avessi deciso di percorrere quei 200 metri supplementari ora so che mi sarei perso un bel pezzo di panorama, sia verso sud e la val Resia, ma soprattutto verso nord, la val Raccolana e il Montasio.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-SiPZR7sE0lk/UAgdx2xPjzI/AAAAAAAAFcU/Jk8a8VJNVhQ/s1600/DSCN1669.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-SiPZR7sE0lk/UAgdx2xPjzI/AAAAAAAAFcU/Jk8a8VJNVhQ/s200/DSCN1669.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cappella a sella Sagata</td></tr>
</tbody></table>
Dunque, il giro è praticamente un classico: l'ascesa vera inizia a Prato di Resia, da dove si prende la forestale che porta fino Sella Sagata.<br />
Da qui inizia la lenta salita in direzione est, sempre su strada dal fondo ottimo, che permette di superare con agilità le pendenze comunque impegnative.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-_ZiFVGrS95E/UAgepI6cHZI/AAAAAAAAFeM/O12nJUdCWQI/s1600/DSCN1687.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-_ZiFVGrS95E/UAgepI6cHZI/AAAAAAAAFeM/O12nJUdCWQI/s200/DSCN1687.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sentiero 632</td></tr>
</tbody></table>
Giunti a quota 1230, in corrispondenza di uno stavolo, si abbandona la strada per proseguire sul sentiero 632 che entra nel bosco: da qui pian piano le pendenze aumentano fino a costringere a scendere dai pedali e a spingere la bici.
Prima di giungere al famoso bivio a quota 1500 però bisogna superare circa 100 metri di dislivello in cui il sentiero è un po' accindentato dove si deve quindi caricar la bici in spalla.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-XU10JYXGX20/UAgesBDF6RI/AAAAAAAAFeU/bR9dueT2vWQ/s1600/DSCN1688.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-XU10JYXGX20/UAgesBDF6RI/AAAAAAAAFeU/bR9dueT2vWQ/s200/DSCN1688.JPG" width="200" /></a></div>
Dal bivio dove ha inizio il 643, se non si vuole iniziare subito a scendere, si può proseguire fino al bivacco Crasso in due modi, prendendo la direttissima sul sentiero 632 oppure prendere un sentiero a sinistra che aggira il cima sovrastante.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-qRER7zsUEm4/UAgdjgom_dI/AAAAAAAAFb0/yjSmCleB08A/s1600/Pano_rid.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="100" src="http://4.bp.blogspot.com/-qRER7zsUEm4/UAgdjgom_dI/AAAAAAAAFb0/yjSmCleB08A/s320/Pano_rid.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sella Buia e il sentiero 632 verso il Canin</td></tr>
</tbody></table>
Io ho optato per la seconda, perchè era mia intenzione scendere proprio di lì e non sapendo in che condizioni fosse la cosa migliore era farlo in salita per vederlo.
In effetti si tratta di un sentiero in ottime condizioni, largo che presenta solo 2 piccoli punti un po' pericolosi da affrontare con prudenza, per il resto non presenta difficoltà tecniche di rilievo.
In una ventina di minuti si giunge al Crasso.<br />
Da lì volendo è possibile proseguire fino alla sella vera e propria in altri 5 minuti, ma si può considerare conclusa la salita.<br />
La discesa, che fino al bivio di quota 1500 ripercorre la strada della salita, la considero spettacolare. Trascurando alcuni brevissimi tratti pietrosi un po' da trial, è tutta ciclabile e senza difficoltà rilevanti, permette di divertirsi alla grande.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/O7zSgQ5lews?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe>
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</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-72887977620832918672012-07-09T13:21:00.000+02:002012-07-12T20:32:00.849+02:00Cjasut dal Scior<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
L'idea di un giro dalle parti di Moggio mi era venuta guardando qualche video in rete.<br />
Spulciate le varie informazioni decido per il giro del Cjasut dal Scior, sul monte Vualt, a cavallo tra la val Aupa e la val Alba.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-qhS_K62FspY/T_g5T1TAeOI/AAAAAAAAFXg/-U-avky-pnc/s1600/DSCN1619.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-qhS_K62FspY/T_g5T1TAeOI/AAAAAAAAFXg/-U-avky-pnc/s200/DSCN1619.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il sentiero verso Virgulinis</td></tr>
</tbody></table>
Decido per una partenza da Dordolla, che sarà anche poi l'arrivo del sentiero della discesa.<br />
Dopo uno slalom tra le casette, si percorre una traccia nel bosco in direzione di Virgulinis.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-7YsSdjumKkI/T_g53svKdpI/AAAAAAAAFYo/WLEbtHp-Vt4/s1600/DSCN1629.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-7YsSdjumKkI/T_g53svKdpI/AAAAAAAAFYo/WLEbtHp-Vt4/s200/DSCN1629.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ospedale militare</td></tr>
</tbody></table>
Raggiunto questo piccolo borgo ci si immette su una strada asfaltata che renderà molto più comoda una buona parte della salita. Si prosegue fino ad incotnrare la strada che sale da Pradis e si seguono le indicazioni per la val Alba. A questo punto le pendenze si fanno impegnative, ma il fondo asfaltato e l'ombra del bosco facilitano un po' la salita.<br />
<br />
<br />
Si prosegue così praticamente fino a quota 1310 dove si incontrano i resti di un vecchio ospedale militare.<br />
Da qui in poi si proseguirà sul sentiero 425 prima e 422 poi e si affrontano circa 400 metri di dislivello con ben pochi tratti pedalabili. La fatica viene però ripagata dal panorama che all'improvviso si apre quando si giunge al Cjasut dal Scior. Verso est si ammira il gruppo dello Zuc dal Bor, mentre a ovest la Grauzaria domina lo scenario.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-2tymwJZslOQ/T_iLBT7onZI/AAAAAAAAFbI/EuDT8-oT0rE/s1600/Panorid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="40" src="http://4.bp.blogspot.com/-2tymwJZslOQ/T_iLBT7onZI/AAAAAAAAFbI/EuDT8-oT0rE/s400/Panorid.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Panorama Est-Ovest </td></tr>
</tbody></table>
<br />
Qui ha inizio la discesa, sempre sul sentiero 422. La parte alta
presenta alcuni tratti esposti e a volte anche leggermente pericolosi,
ma verso quota 1400 si rientra nel bosco, dove il sentiero presenta un
ottimo fondo ed è possibile lasciare andare i freni. A parte una
brevissima risalita e due attraversamenti di torrenti, si arriva in
brevissimo tempo e senza nessuna interruzione fino in paese dove si può
sfrecciare tra le vie strette caratteristiche di Dordolla.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://i.ytimg.com/vi/YQIw_K_tFLI/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/YQIw_K_tFLI?version=3&f=user_uploads&c=google-webdrive-0&app=youtube_gdata" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/YQIw_K_tFLI?version=3&f=user_uploads&c=google-webdrive-0&app=youtube_gdata" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Tutto sommato un bel giro, tranquillo e senza particolari necessità tecniche.<br />
Dopo la pietraia del gruppo del Krn della settimana scorsa mi ci voleva proprio una bella discesa scorrevole e poco impegnativa.<br />
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</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-7811277056953884852012-07-02T10:37:00.004+02:002012-07-02T10:38:33.467+02:00Razor - Dobrenjščica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Una gran bella giornata di montagna quella di venerdì scorso.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Dopo un paio d'anni di esitazioni, vado si-no-non so, ma forse è pericosolo, eccetera, mi sono deciso. Era ora di andare a vedere la mulattiera di planina Dobrenjšcica.<a href="http://2.bp.blogspot.com/-buDXb9bo_yw/T-3H52LSuYI/AAAAAAAAFTY/rIPghNcMHkU/s1600/DSCN1567.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-buDXb9bo_yw/T-3H52LSuYI/AAAAAAAAFTY/rIPghNcMHkU/s200/DSCN1567.JPG" width="200" /></a></div>
<br />
Parto da Tolmin e salgo fino a planina Razor lungo la strada più facile, passando per planina Kuk.<br />
Fin qui nulla di nuovo, anche se certi panorami non stancano mai.<br />
Dopo una breve sosta al rifugio si inizia la traversata sul sentiero.<br />
<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-1IjNDwxO_EQ/T-3IbPC9jCI/AAAAAAAAFUg/PRuo8dMkFLA/s1600/DSCN1578.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-1IjNDwxO_EQ/T-3IbPC9jCI/AAAAAAAAFUg/PRuo8dMkFLA/s200/DSCN1578.JPG" width="200" /></a>La prima parte nel Bosco, fino alla sella di Kal, la seconda parte invece lungo un sentiero letteralmente scavato sul fianco della montagna.<br />
<br />
<br />
Quasi sempre pedalabile e comunque mai pericoloso, presenta solo un paio di tratti di pochi metri dove è necessaria un po' di prudenza.<br />
<br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ybOKYkehe0A/T-3JNhSiqRI/AAAAAAAAFWQ/-l0oPk9k4R8/s1600/DSCN1594.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-ybOKYkehe0A/T-3JNhSiqRI/AAAAAAAAFWQ/-l0oPk9k4R8/s200/DSCN1594.JPG" width="200" /></a>Dopo circa 3 km di sali scendi il sentiero inizia a scendere decisamente verso casera Dobrenjšcica.<br />
<br />
Da qui ha inizio la parte più difficile della discesa perchè il fondo spesso scavato costringe in alcuni punti a scendere dalla bici.<br />
Si tratta di altri 3 km in cui si perdono 600 metri di quota, il chè la dice lunga sulle pendenze.<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-SUbWHtsiz_U/T-3Jhu2ChoI/AAAAAAAAFXA/_v1KvaPnLZs/s1600/DSCN1602.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-SUbWHtsiz_U/T-3Jhu2ChoI/AAAAAAAAFXA/_v1KvaPnLZs/s200/DSCN1602.JPG" width="200" /></a>Giunti alla sorgente della Tolminka il sentiero ha termine e si procede su una rotabile dal fondo decisamente smosso per alcuni tornanti, poi, da planina Polog in avanti, su fondo molto buono.<br />
<br />
Riassumendo: 48km per circa 1600 metri di ascesa complessiva, giro molto impegnativo sia fisicamente che tecnicamente. Sicuramente uno dei più belli che ho potuto fare fin'ora.<br />
<br />
<br /></div>
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<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-bNDRN4k2xpg/T-SL6q6Gv8I/AAAAAAAAFNo/MPeaqpunk1w/s1600/DSCN1516.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-bNDRN4k2xpg/T-SL6q6Gv8I/AAAAAAAAFNo/MPeaqpunk1w/s200/DSCN1516.JPG" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il sentiero in salita</td></tr>
</tbody></table>
Una bella gita, immersa in splendidi boschi nella parte bassa e ricca di panorami alle quote più alte.<br />
Il Možic è una vetta di 1602 metri s.l.m. situata nella parte più orientale della catena montuosa che delimita a sud il lago di Bohinj.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-vDW4Clqpm2Q/T-SMlpDhYOI/AAAAAAAAFO4/eX-uKXeaVrg/s1600/DSCN1527.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-vDW4Clqpm2Q/T-SMlpDhYOI/AAAAAAAAFO4/eX-uKXeaVrg/s200/DSCN1527.JPG" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bivio a 1200m slm</td></tr>
</tbody></table>
Il giro che ho percorso è partito dal paesino di Podbordo a quota 520 metri s.l.m e per la prima parte della salita, fino a circa 1200 si snoda quasi interamente su un bellissimo sentiero nel bosco dal fondo compatto e sempre pedalabile, sia pur a volte dalle pendenze un po' impegnative.<br />
<br />
Raggiunto il bivio a quota 1200 appunto, si abbandona il sentiero principale per salire con alcuni traversi sul versante leggermente esposto, dove comunque la larghezza del sentiero non dà nessuna preoccupazione.<br />
Man mano che si aumenta di quota la vegetazione dirata e i panorami si aprono sempre più fino ad arrivare all'ultimo traverso che da sud porta verso nord, dove alla nostra sinistra potremo ammirare le cime più lontane.<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-KDNHvMcJkoQ/T-SM894D-GI/AAAAAAAAFPw/d3BU7E-kxgw/s1600/DSCN1537.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-KDNHvMcJkoQ/T-SM894D-GI/AAAAAAAAFPw/d3BU7E-kxgw/s200/DSCN1537.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Traverso finale</td></tr>
</tbody></table>
Anche qui il fondo è quasi sempre buono. Una gamba allenata potrebbe farsi tranquillamente tutta la salita in sella. Io purtroppo ho dovuto arrendermi alla forma fisica scarsa, e anche per evitare di arrivare alla fine stremato, ho preferito farmi alcuni tratti passeggiando con calma.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-qf0BrqohHpA/T-SNDHM_jMI/AAAAAAAAFQA/KoEdZuAq0Ls/s1600/DSCN1539.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-qf0BrqohHpA/T-SNDHM_jMI/AAAAAAAAFQA/KoEdZuAq0Ls/s200/DSCN1539.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La cima</td></tr>
</tbody></table>
In poche pedalate comunque si passa sotto le cime sovrastanti gli impianti sciistici della Soriška Planina fino a intravedere in lontananza la piccola torretta metallica caratteristica della cima del Možic.<br />
<br />
L'aria che si respira in questi luoghi è quella che si sente sempre in tutte le zone caratteristiche del fronte della grande guerra e fa pensare a quanto duro deve essere stato quel conflitto a queste quote.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-_hU9sQtzZJg/T-SNS0b4BHI/AAAAAAAAFQo/8AzD7e1RPBA/s1600/DSCN1546.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-_hU9sQtzZJg/T-SNS0b4BHI/AAAAAAAAFQo/8AzD7e1RPBA/s200/DSCN1546.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Dopo qualche scatto di rito in vetta, dalla quale si può ammirare il lago di Bohinj, e, più in lontananza, tutto il gruppo del Trgilav in tutta la sua maestosità, si inizia la discesa. Dapprima verso Vrh Bače, poi verso Bača pri Podbrdu, per poi tuffarsi definitivamente verso il punto di partenza, dove sorseggiare una buona Lasko per reintegrare i liquidi persi.<br />
<br />
La discesa si svolge per gran parte su sentiero dal fondo buono e, a parte un piccolo tratto di tornantini ripidi ed esposti dopo Vrh Bače, non presenta mai difficiotà di rilievo.<br />
Degno do nota il tratto finale, dopo la chiesetta di Sv. Lenart ad un certo punto il sentiero entra in un piccolo canalone dove si possono mollare definitivamente i freni ed affrontare anche qualche bella curva in appoggo.<br />
<br /></div>
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<iframe frameborder="0" height="548" src="http://connect.garmin.com:80/activity/embed/192572579" width="465"></iframe></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-23446049325122380272012-06-19T08:47:00.000+02:002012-06-21T08:49:57.150+02:00Matajur e discesa sul sentiero 736<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Rieccomi al terzo appuntamento di fila nei dintorni della valle dell'Isonzo.<br />
Sia il monte, sia il sentiero non hanno bisogno di presentazioni essendo stati recensiti diverse volte in rete.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-kLrhHPs2RTw/T9zazsi8cjI/AAAAAAAAFL8/ZaIQJDkb__E/s1600/DSCN1498.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-kLrhHPs2RTw/T9zazsi8cjI/AAAAAAAAFL8/ZaIQJDkb__E/s200/DSCN1498.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nei dintorni di Avsa</td></tr>
</tbody></table>
Decido di affrontare la salita partendo da Cepletischis e puntando poi al sul versante sloveno, passando per Likev e poi per Avsa.<br />
I dintorni di quest'ultimo paesetto sono molto piacevoli, si ha la sensazione di passare attraverso una comunità montana che cura molto il luogo in cui vive.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-5mjI5UE6AE4/T9za6x3jXjI/AAAAAAAAFMM/jZgKJjZBiX0/s1600/DSCN1503.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-5mjI5UE6AE4/T9za6x3jXjI/AAAAAAAAFMM/jZgKJjZBiX0/s200/DSCN1503.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Curiosi</td></tr>
</tbody></table>
<br />
La mia idea era dunque quella di scendere lungo il sentiero 736, possibilmente partendo dalla vetta, ma mi ero posto alcune alternative in caso, vista la condizione fisica al limite.<br />
<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-X4mLSKBLdm0/T9zbH-IvfzI/AAAAAAAAFMk/J6-NUoQCF0k/s1600/DSCN1508.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-X4mLSKBLdm0/T9zbH-IvfzI/AAAAAAAAFMk/J6-NUoQCF0k/s200/DSCN1508.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'inizio del sentiero</td></tr>
</tbody></table>
La prima tappa con possibilità di inizio discesa è a quota 1300 circa, al famoso cancello verde dove si rientra in Italia. Nonostante la stanchezza decido di proseguire in salita sulla vecchia mulattiera in pietra fino a quota 1400, dove si abbandona la stradina in favore del sentiero che punta la vetta del Matajur. Purtroppo da qui in poi dovrò caricarmi definitivamente la bici in spalla per proseguire.<br />
<br />
La seconda tappa arriva al punto in cui il sentiero sloveno si ricongiunge al CAI 736 nei pressi del monte Glava, a quota 1510.<br />
Mi sento decisamente stanco, ma pensando che, in fin dei conti mancano solo 130 metri di dislivello per la vetta, decido di proseguire, purtroppo sempre con la bici sulle spalle.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-Z8zEHhmZ2bM/T9zbKVOMtNI/AAAAAAAAFMs/uk_XFhuP4eU/s1600/DSCN0006.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-Z8zEHhmZ2bM/T9zbKVOMtNI/AAAAAAAAFMs/uk_XFhuP4eU/s200/DSCN0006.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Panorama sulla pianura dalla vetta</td></tr>
</tbody></table>
Dopo 2 ore e mezza di sofferenza alla fine raggiungo l'agognata vetta, dove una pausa ristoratrice e il panorama a 360° mi fanno recuperare le energie per la discesa.<br />
<br />
Che dire della discesa? In questa direzione il sentiero è quasi sempre ciclabile, se si esclude un tratto a quota 1600 obbligatorio "bici in spalla" in mezzo alle pietre, e un paio di gradoni da trial nella parte conclusiva nei pressi di Cepletischis (Off limits per la mia tecnica di guida, ma sicuramente c'è chi li fa in sella).<br />
Il 736 è un mix di pezzi veloci, pietrosi rock'n'roll, erba, ripidi, curve, il tutto per oltre 7km e quasi 1100 metri di dislivello, proprio quello che ci vuole per far divertire i biker di medio livello come me.<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<embed flashvars="host=picasaweb.google.com&captions=1&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2F115965592825744641846%2Falbumid%2F5754714923141079553%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" height="192" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" src="https://picasaweb.google.com/s/c/bin/slideshow.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="288"></embed></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0Frazione Cepletischis, 25b, 33040 Savogna UD, Italia46.178597243485839 13.57199907302856446.177222743485842 13.569531573028565 46.179971743485837 13.574466573028564tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-59212866592706952482012-05-12T08:25:00.000+02:002012-05-23T08:28:42.089+02:00Kolovrat II<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Se forse non s'era ancora capito: ho una particolare predilezione per la zona nei dintorni di Tolmino e Caporetto.<br />
D'altronde, visti i panorami, non vedo come possa essere diversamenta.<br />
<br />
Per questa gita sono salito nuovamente sulla cresta del Kolovrat, stavolta però partendo dal versante italiano, in particolare dalla frazione di Clodig e raggiungendo poi la vetta più alta, il Kuk.<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-yQNC16ikTls/T60RmLGxKkI/AAAAAAAAFIw/MWJ27Bfl6kU/s1600/DSCN1447.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-yQNC16ikTls/T60RmLGxKkI/AAAAAAAAFIw/MWJ27Bfl6kU/s200/DSCN1447.JPG" width="200" /></a><br />
<br />
La salita, è sempre regolare e per quasi tutta la prima parte è immersa in un fresco bosco. A tratti permette anche di riposare la gamba e, già nei dintorni di Drenchia, fa godere di splendidi scorci panoramici.<br />
Una volta raggiunta la strada panoramica ho scelto di attraversare subito il confine e continuare verso il Kuk pedalando sul versante sloveno.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-bWRq2AYEuPA/T60R0EKVoJI/AAAAAAAAFJQ/j25R4CQPa2o/s1600/DSCN1451.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-bWRq2AYEuPA/T60R0EKVoJI/AAAAAAAAFJQ/j25R4CQPa2o/s200/DSCN1451.JPG" width="200" /></a></div>
Molto suggestiva è la zona del museo all'aperto della grande guerra, dove antiche trincee e resti di fortificazioni sono valorizzati in ricordo del conflitto.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-3oHPkk9gwwg/T60SIzukL6I/AAAAAAAAFJ4/iHv2drITRhU/s1600/DSCN1456.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-3oHPkk9gwwg/T60SIzukL6I/AAAAAAAAFJ4/iHv2drITRhU/s200/DSCN1456.JPG" width="200" /></a></div>
La strada panoramica offre sempre il meglio di sè verso Nord.<br />
<br />
L'ultimo tratto di salita verso la vetta del Kuk si percorre su strada sterrata e a tratti cementata dalla pendenza impegnativa, che stavolta, visto los tato di forma non proprio eccelso, devo affrontare a piedi.<br />
<br />
<br />
<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-HDqufY9ai68/T60SlL0EMBI/AAAAAAAAFKo/9022o619lV8/s1600/DSCN1462.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-HDqufY9ai68/T60SlL0EMBI/AAAAAAAAFKo/9022o619lV8/s200/DSCN1462.JPG" width="150" /></a>Dopo una breve sosta per riposarmi e per godere la vista a 360 gradi, indosso le protezioni e inizio la discesa. <br />
<br />
Poco più in basso imbocco uno splendo sentiero che tra tratti veloci, altri un po' tecnici ma senza eccessive difficoltà, mi porta fino a Topolò.<br />
Da qui, passando tra sentieri, asfaltate, sterrate, centri di piccole frazioni, con molto divertimento e, purtroppo, in poco tempo si ritorna al punto di partenza.<br />
<br />
Tutto sommato una bella gita, anche questa da mettere tra i posti dove tornerei volentieri.
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<embed flashvars="host=picasaweb.google.com&captions=1&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2F115965592825744641846%2Falbumid%2F5741264085479362113%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" height="192" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" src="https://picasaweb.google.com/s/c/bin/slideshow.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="288"></embed>
</div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-35198707465122852332012-05-03T14:00:00.000+02:002012-05-15T09:56:02.280+02:00Kolovrat<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Devo dire che dall'ultimo post, così come dall'ultimo giro in montagna, ne è passata di acqua sotto i ponti e molto cose nel frattempo sono cambiate.<br />
Comunque, dopo tutto questo tempo, e con una forma fisica che mi rende difficile superare i 1000 metri di ascesa, finalmente riesco a tornare in una delle aree che più mi piacciono, ovvero la zona tra Tolmino e Caporetto.<br />
<br />
Indeciso fino all'ultimo du dove andare, in pratica decido per questo giro al momento di caricare la bici in auto.<br />
La salita, interamente asfaltata e gradevole, inizia dal paesino di Volce, subito fuori Tolmino. Sono 8 chilometri con pendenza quasi sempre costante che permette di arrivare abbastanza rapidamente all'incrocio con la strada del passo Solarie che arriva da Kambresko e porta a Livek.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-DN-qGJTC4pE/T56UsxTHj_I/AAAAAAAAFFk/kNwnUIUfAcQ/s1600/DSCN1430.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-DN-qGJTC4pE/T56UsxTHj_I/AAAAAAAAFFk/kNwnUIUfAcQ/s200/DSCN1430.JPG" width="200" /></a></div>
Durante questa parte della salita, già al secondo tornante ci si deve
fermare ad ammirare uno spettacolare panorama sulla piana di Tolmino.<br />
<br />
Al
bivio, mi sono diretto verso la strada sud del Kolovrat, sul versante
Italiano. Da qui, pedalando sempre in leggera salita su asfalto un po'
invecchiato, si gode sempre di una bellissima vista di tutta la zona
sottostante.<br />
<br />
La mia ascesa ha avuto termina raggiunto il ricovero Zanuso (quota 1100 circa) dove mi sono rifocillato.<br />
<br />
A
questo punto con un breve tratto sull'erba ho raggiunto la strada sul
versante sloveno (anche qui il panorama era micidiale, nonostante le
nubi, l'aria era tersa e permetteva di vedere anche le cime più
distanti).<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-8emm3-E846s/T56VJv_oM2I/AAAAAAAAFGo/nYpYlomxeWg/s1600/DSCN1439.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-8emm3-E846s/T56VJv_oM2I/AAAAAAAAFGo/nYpYlomxeWg/s200/DSCN1439.JPG" width="200" /></a><br />
Ho percorso la strada a ritroso per un paio di km fino all'imbocco della discesa che inizia in corrispondenza din un parcheggio.<br />
<br />
A
parte una breve risalita su sterrata, la discesa appunto si svolge
quasi interamente su single track. Inizialmente ripido con pietre,
tipica mulattiera di guerra, poi spesso scorrevole.<br />
Purtroppo in
molte occasioni bisogna scendere dalla bici a causa di un paio di
piccole frane dove occoreun po' di prudenza, e per i molti tronchi
caduti.<br />
Alla fine, per gli ultimi 100-150 metri di dislivello, il single
track sbuca su una vecchia forestale scassata dove si possono mollare i
freni e concedersi qualche saltino.<br />
<br />
Tutto sommato un bel giro con panorami molto gradevoli, con circa 900 metri di ascesa su facile asfalto e discesa nel bosco comunque poco impegnativa tecnicamente.<br />
<br />
Galleria fotografica:<br />
<embed type="application/x-shockwave-flash" src="https://picasaweb.google.com/s/c/bin/slideshow.swf" width="288" height="192" flashvars="host=picasaweb.google.com&captions=1&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2F115965592825744641846%2Falbumid%2F5737186298590617729%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer"></embed></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-13592801729249653442011-12-05T11:20:00.001+01:002011-12-05T11:55:22.226+01:00Panoramica delle vette<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Dopo pensamenti e ripensamenti, giovedì scorso ho deciso di prendemi una giornata di ferie per godermi l'ultimo sole prima dell'arrivo dell'inverno.<br />
Avevo voglia di fare la discesa sul sentiero 154, da monte Tenchia fino a Cercivento. Avevo anche voglia però di un bel giro lungo.<br />
Decido di partire alle 8 da Cercivento. Prima salitella fino a Ravascletto poi in leggera discesa verso Tualis. Breve parentesi: qui si respira ancora aria di "delusione" per il recente Giro d'Italia che (non) è passato di qua. Sulle case ci sono ancora gli striscioni appesi con le proteste verso chi ha deciso che quel giorno la tappa doveva essere accorciata.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/--ilFGUK7QpM/Tte0m1pVcnI/AAAAAAAAE3U/NVXgrjzHcpI/s1600/DSCN1178.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/--ilFGUK7QpM/Tte0m1pVcnI/AAAAAAAAE3U/NVXgrjzHcpI/s200/DSCN1178.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Panorama da uno degli ultimi tornanti</td></tr>
</tbody></table>
Da Tualis inizia la lunga salita asfaltata che mi porta fino allo scollinamento sotto il monte Crostis. Man mano che guadagno quota e la vegetazione si dirada si aprono sempre più vasti panorami e spesso mi fermo ad ammirare le cime lontane (e a prendere un po' fiato).<br />
<br />
Giunto a quota 1980 l'asfalto termina dopo una leggera discesa ed ha inizio la traversata denominata "Panoramica delle vette" che prosegue su sterrato ben compatto fino al monte Valsecca.<br />
Difficile trovare parole per descrivere i luoghi, se non ci siete ancora stati mettete in programma una gita da quelle parti per la prossima estate.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-QxrrEDKVv8M/Tte0UNBmSNI/AAAAAAAAE2c/LHxykHQrgyI/s1600/Pano1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="95" src="http://4.bp.blogspot.com/-QxrrEDKVv8M/Tte0UNBmSNI/AAAAAAAAE2c/LHxykHQrgyI/s400/Pano1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-rCyD-wk6zM8/Tte1PS34bwI/AAAAAAAAE5E/vzOPAJ6vIqo/s1600/DSCN1201.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-rCyD-wk6zM8/Tte1PS34bwI/AAAAAAAAE5E/vzOPAJ6vIqo/s200/DSCN1201.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sentiero 152</td></tr>
</tbody></table>
Arrivato alla fine dello sterrato, dove inizia la discesa asfaltata per Ravascletto, si imbocca il sentiero 152 che aggira il monte Valsecca e dopo un po' di discesa inizia a risalire dolcemente su fondo quasi sempre pedalabile.<br />
Il discorso cambia poi quando al bivio successivo procedo sul 154. Vuoi per la pendenza e i massi sconnessi, vuoi per la stanchezza accumulata, mi sono trovato a dover spingere la bici per una ventina di minuti abbondanti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-4ZSiwvVexfw/Tte2TFAF79I/AAAAAAAAE5o/t3s-E8gnVMw/s1600/DSCN1206.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-4ZSiwvVexfw/Tte2TFAF79I/AAAAAAAAE5o/t3s-E8gnVMw/s200/DSCN1206.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Laghetti dello Zoufplan</td></tr>
</tbody></table>
La fatica ha però termine quando, superata la quota massima del giro, circa 2010 metri s.l.m. si giunge sopra la conca dei laghetti dello Zoufplan, dove, in questo particolare periodo dell'anno, ci si trova davanti un paesaggio quasi lunare.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-B1DpIccnLo8/Tte2c8F6YOI/AAAAAAAAE6A/J9yUh_AEJTE/s1600/DSCN1210.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-B1DpIccnLo8/Tte2c8F6YOI/AAAAAAAAE6A/J9yUh_AEJTE/s200/DSCN1210.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il 154 nei pressi di Pian delle Streghe</td></tr>
</tbody></table>
Da qui si percorre un breve tratto di strada sterrata in buono stato di manutenzione e giunti circa a quota 1800 metri, in corrispondenza del tornante del monte Tenchia, si imbocca il single track dove prosegue il sentiero 154 che scende fino a Cercivento.<br />
<br />
Non mi dilungo nella descrizione, che potete trovare (<a href="http://calcarea.wordpress.com/2011/09/09/monte-tenchia-cercivento-discesa-sul-sentiero-cai-154/" target="_blank">QUI</a>), oppure potete vederne il video (<a href="http://www.youtube.com/watch?v=4Vv63q_2XYE" target="_blank">QUI</a>), dico solo che l'ho trovata molto gradevole con la mia StumpJumper FSR 29: mai troppo tecnica se non in alcuni brevi tratti un po' troppo pietrosi, e comunque non diventa mai troppo veloce a causa dell'elevata pendenza. Sicuramente una discesa da riprovare quando sarà possibile.<br />
<br />
Alla fine, il bilancio della giornata è stato di 46km con 1920 metri di ascesa totale: una sfaticata dalle innumerevoli soddisfazioni.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
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</div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-55028445547714285762011-11-22T21:03:00.000+01:002011-11-23T09:23:38.683+01:00Monte Guarda: Autumn Raphsody<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;">
Perdonatemi il titolo del post, esplicitamente preso in prestito dal video di un "noto" biker sloveno, ma mi sembra proprio il modo più adatto per descrivere con due parole un giro come questo e in un particolare periodo dell'anno.<br />Lo Skutnik, o Monte Guarda in italiano, è uno di quei posti dove mi sono sempre ripromesso di andarci sin da quando ho visto le prime foto in rete, quando ancora non "facevo la vera montain baik", e anzi, non concepivo nemmeno l'idea di andare in un luogo del genere in bici. Poi un paio d'anni fà comparse in rete appunto il famoso video sloveno... ormai non ce n'era per nessuno, a costo di farmelo a piedi per il 90% del tempo, ma dovevo andarci prima o poi.<br />Fatto sta che ieri le congiunzioni astrali, meteorologiche e lavorative mi hanno permesso finalmente di essere lì con una giornata perfetta.<br />
L'idea era quella di fare il giro "lungo" ovvero partenza e arrivo da Osseacco, con la traversata della cresta sul sentiero 731 dalla cima dello Skutnik fino al bivio col sentiero 734 e lungo quest'ultimo ridiscendere a valle.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-pTGfpWm1aIg/TsqDIbihy7I/AAAAAAAAEwI/EBhJA78GEgk/s1600/DSCN1132.JPG" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-pTGfpWm1aIg/TsqDIbihy7I/AAAAAAAAEwI/EBhJA78GEgk/s200/DSCN1132.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'alba verso il Canin</td></tr>
</tbody></table>
Vista la stagione decido di partire all'alba per avere un paio di ore di luce di margine al pomeriggio. Sono in sella alle 8.00, la val Resia mi saluta con una brina da favola e un clima decisamente freddo che mi accompagnerà praticamente per tutta la salita fino allo scollinamento, dove vedrò finalmente il sole e l'inversione termica mi allevierà le sofferenze.<br />La prima parte della salita è tranquilla con un paio di saliscendi, poi passato Coritis pian piano la pendenza aumenta, fino alle rampe cementate che arrivano a casera Coot. Da lì so già che mi aspetta più o meno un'ora a piedi sul sentiero della salita, quindi mi armo di tanta pazienza e piano piano salgo lungo il sentiero scorgendo tratti sempre più vasti della cresta che da li a poco andrò a percorrere.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-l9Xj2E4Okf4/TsqEH6-_RWI/AAAAAAAAEyo/B_2mTUwioH8/s1600/DSCN1155.JPG" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-l9Xj2E4Okf4/TsqEH6-_RWI/AAAAAAAAEyo/B_2mTUwioH8/s200/DSCN1155.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Valle dell'Isonzo</td></tr>
</tbody></table>
Gli ultimi tornantini sono sempre più ripidi e scalinati e costringono a farli con la bici in spalla, poi all'improvviso scolline e non riesco a trattenere lo stupore nello scorgere il panorama che si apre verso sud, praticamente mi dimentico tutta la fatica fatta per arrivare fin lì e con ritrovate energie salgo le ultime rampe verso la cima situata una trentina di metri più in alto.<br />Una lunga sosta rifocillante a base di barrette, panino, fotografie mi permettono di recuperare un bel pò di energie, e non prima di aver firmato il libro di vetta inizio la traversata.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-3kBJ7q8CoPQ/TsqEKtnO5ZI/AAAAAAAAEyw/mB1JAgD1JmY/s1600/DSCN1156.JPG" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-3kBJ7q8CoPQ/TsqEKtnO5ZI/AAAAAAAAEyw/mB1JAgD1JmY/s200/DSCN1156.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La cresta</td></tr>
</tbody></table>
Si... la traversata... non la si può considerare certo una passeggiata. Dal punto di vista tecnico, a parte qualche raro gradino, non ha nulla di impegnativo, però ci sono alcune cose a cui bisogna stare attenti. La prima parte si fa su un sentiero un po' stretto ed esposto a sud dove è necessaria un po' di prudenza. Vi sono poi alcune risalite piuttosto fastidiose e ripide che, almeno per quel che mi riguarda, costringono a scendere un paio di volte e spingere la bici, tanto che in alcuni momenti mi viene quasi da pensare "chi me l'ha fatto fare".<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-JIh-OiZzuBI/TsqEUnsZqGI/AAAAAAAAEzI/ln6GLSZ64lM/s1600/DSCN1160.JPG" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-JIh-OiZzuBI/TsqEUnsZqGI/AAAAAAAAEzI/ln6GLSZ64lM/s200/DSCN1160.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Autumn Rhapsody"</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Per fortuna dopo qualche km iniza la parte più gradevole: si entra nel bosco in un bel sentiero da favola e la maggior parte si percorre in discesa, incrociando i due bivii con i sentieri 732 e 738 che scendono a valle. Vi è poi l'ultima risalita, quella un po' più impegnativa, che aggira la vetta del monte Stregone: sono circa 200 metri che con le gambe affaticate da altri 1600 metri già "scalati" sembrano non finire mai...<br />
Superata quest'ultima difficoltà finalmente arrivo al bivio col sentiero 734, mentre saluto il 731 che scende a Sella Carnizza<br />Dopo un tratto di traverso in leggero falsopiano inizia la discesa vera e propria che scorre quasi completamente in un bosco. La prima parte, interamente a zig zag, sarebbe facile ma si tratta di un sentiero abbastanza esposto su un versante ripido dove una distrazione potrebbe portare a conseguenza disastrose. Lo affronto con cautela senza perdere la concentrazione: i tornantini sarebbero perfetti per gli amanti del nose-press, io preferisco farli normalmente, oppure dove non ci riesco scendo e giro la bici a mano...<br />La discesa però cambia decisamente dopo stavoli Provalo: si rimane sempre nel bosco, con un bel letto di foglie, ma il percorso è di gran lunga più divertente e alterna tratti veloci ad alcuni più lenti e tecnici... senza nemmeno accorgermente arrivo alla sterrata che porta in paese, mollo i freni e sfreccio in mezzo alle case con sul viso dipinto il tipico sorrisino da ebete che ho quando ho appena finito un bel giro!<br />
Alla fine il gps ha segnato 31 km con 1944 metri di ascesa per 6 ore abbondanti (soste comprese)<br />Non c'è molto da dire se non tanta fatica giustamente ripagata dalle bellezze dei paesaggi.<br />
<div style="text-align: center;">
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</div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0Oseacco, 33010 Resia UD, Italia46.3628979 13.313176446.3601584 13.3082409 46.3656374 13.3181119tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-13421895109618339402011-10-30T09:38:00.000+01:002011-11-03T08:41:07.120+01:00One gear fits all<div style="text-align: left;" dir="ltr"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" href="http://4.bp.blogspot.com/-U1RkkJoSdmM/Tqvndy994iI/AAAAAAAAEPE/ByIxzoH2YmM/s1600/DSCN1058.JPG"><img src="http://4.bp.blogspot.com/-U1RkkJoSdmM/Tqvndy994iI/AAAAAAAAEPE/ByIxzoH2YmM/s320/DSCN1058.JPG" border="0" alt="" width="320" height="240" /></a></div><p>Ovvero: Single-Speed<br />Un rapporto solo, niente cambi<br />Finalmente dopo mesi di appostamenti sui vari mercatini sono riuscito a procurarmi la bici che volevo, una Stumpjumper 29 del 2009, l'ultima con i forcellini posteriori scorrevoli, adatti alla "singlespidizzazione".<br />Il tempo di procurarmi il necessario per far un buon lavoro e via sui sentieri!</p><p>Dopo anni di pedalate sulle colline dietro casa, che cominciavano a diventar veramente noiose ho ritrovato il piacere di girarci, in autunno poi, con il rosso del sommaco è ancora più bello.</p><p>Ieri alla fine una cinquantina di km, con mille metri di ascesa totale, e sono tornato a casa decisamente soddisfatto. E ci sto prendendo gusto.</p><p><embed type="application/x-shockwave-flash" width="400" height="267" src="https://picasaweb.google.com/s/c/bin/slideshow.swf" flashvars="host=picasaweb.google.com&captions=1&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2Fspargher%2Falbumid%2F5668878793339704785%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer"></embed></p></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-43559412796585269462011-10-26T20:50:00.000+02:002011-10-26T20:50:18.335+02:00Una giornata "enduro"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-KCaQUM13f_c/TqawOXmjucI/AAAAAAAAENI/BPrR7PdxC58/s1600/Ornedo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-KCaQUM13f_c/TqawOXmjucI/AAAAAAAAENI/BPrR7PdxC58/s320/Ornedo.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ornedo</td></tr>
</tbody></table>
1680 metri di dislivello in discesa.<br />
Quasi tutti percorsi su single track sempre ciclabili.<br />
Un'esperienza di quelle che non te ne dimentichi facilmente, di quelle che mentre sei li che guidi da solo in autostrada per tornare a casa ti si dipinge sul volto un sorrisetto da ebete.<br />
<br />
Domenica è andata così, siamo andati a percorrere i sentieri del Pordenonese<br />
Una prima lunga salita da Aviano alle antenne dell'Ornedo seguita da un'altrettanto lunga discesa composta da tratti ripidi, altri veloci, altri più tecnici.<br />
<br />
Poi una seconda risalita fin sopra Mezzomonte per imboccare il Troi Trek e a seguire il Picchio morto fin giù a Gorgazzo.<br />
<br />
La giornata perfetta, nè troppo fredda nè troppo calda, il terreno compatto e asciutto, la voglia di stare insieme e divertirsi hanno permesso di sopportare l'immane fatica delle salite e delle discese.<br />
Alla fine oltre 6 ore in sella non sono poche, ma ne valeva la pena.<br />
Foto non ne ho scattate, ero troppo impegnato, ma ci sono i link:<br />
<a href="https://picasaweb.google.com/112710461074926307506/FiammazzeSulPiancavallo?feat=content_notification">Foto di Mao: "Fiammazze sul Piancavallo"</a><br />
<a href="https://picasaweb.google.com/107543381391023125676/23102011MtbPiancavalloOrnedoETroiDelCinghiale?authkey=Gv1sRgCJHQv6euiOHcPw#">Foto di Miran: "Piancavallo Ornedo e Troi del cinghiale"</a><br />
<br />
Per chi volesse andare a farsi un giro, ecco la traccia:<br />
<iframe frameborder="0" height="548" src="http://connect.garmin.com:80/activity/embed/124078546" width="465"></iframe></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-81128095705472142622011-08-29T13:20:00.000+02:002011-08-29T15:46:14.717+02:00Planina Razor e discesa da Planina Stador<div style="text-align: left;" dir="ltr"><p>L'idea iniziale era di fare un giro non troppo lungo, così pensavo che l'ideale fosse la salita fino a planina Stador (1050 metri s.l.m.) e scendere verso Poliubinj sul single track proposto da Leon Leban sul suo libro <a href="http://www.mountminbike.com/">MounTminBike</a></p><table class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;" cellspacing="0" cellpadding="0"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;" href="http://3.bp.blogspot.com/-Ca-kBdwO5Sk/Tlk7zi1KOcI/AAAAAAAADso/p4m_8lJm4aA/s1600/Piter+%2526+Rodica"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-Ca-kBdwO5Sk/Tlk7zi1KOcI/AAAAAAAADso/p4m_8lJm4aA/s200/Piter+%2526+Rodica" border="0" alt="" width="200" height="112" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sullo sfondo il Rodica</td></tr></tbody></table><p>Poi l'insistenza del buon Miran, invitato speciale del giorno, per fare un po' più di dislivello, mi ha fatto prensare a proseguire la salita fino a planina Razor (1325 metri s.l.m)</p><p>Che dire... sicuramente la fatica in più è stata ampiamente ripagata dagli spettacolari panorami che si possono ammirare in vari punti.</p><table class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: right;" cellspacing="0" cellpadding="0"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;" href="http://1.bp.blogspot.com/-b1CZwTVkBQw/Tlk70tYV3gI/AAAAAAAADss/mDyMGPcI1CI/s1600/No+fadiga"><img src="http://1.bp.blogspot.com/-b1CZwTVkBQw/Tlk70tYV3gI/AAAAAAAADss/mDyMGPcI1CI/s200/No+fadiga" border="0" alt="" width="200" height="112" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dopo planina Kuk</td></tr></tbody></table><p>Miran dice: "<em>il passaggio per planina Lom è come entrare in una valle incantata. dalla stradina di bosco si sbuca su questo pianoro con stalle, un po di sacrosanta merda di vacca (giusto un pochino) e due casette rusticissime</em>"</p><p>Giunti alla malga Razor, un piccolo sforzo permette di salire al soprastante rifugio e concedersi così una rinfrescante Lasko prima di intraprendere la disesa la cui prima parte, fino a planina Stador, ripercorre la strada della salita.</p><table class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;" cellspacing="0" cellpadding="0"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;" href="http://4.bp.blogspot.com/-v2-6Dg0ycFg/TljxKpbPLwI/AAAAAAAADsA/UvY1VhCn9rs/s1600/Miran+%2526+Rodica"><img src="http://4.bp.blogspot.com/-v2-6Dg0ycFg/TljxKpbPLwI/AAAAAAAADsA/UvY1VhCn9rs/s200/Miran+%2526+Rodica" border="0" alt="" width="200" height="150" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ultime fatiche</td></tr></tbody></table><p>Il single track ha inizio poco dopo la deviazione per la vetta del Kobala.<br />Inizialmente può sembrare non ciclabile, a causa delle rocce e dell'erosione, ma poche centinaia di metri inzia ad essere praticabile in sella. Sempre un po' impegnativo a causa del tipo di fondo, non concede mai la minima distrazione. In pochi e brevi punti si deve scendere dalla sella a causa del fondo costituito da pietro troppo grandi e smosse.</p><p>Il primo tratto ha termine verso quota 700 metri s.l.m. dove si sbuca in corrispondenza di uno dei tornanti della strada percorsa in salita.<br />Dopo un centinaio di metri però il sentiero si stacca nuovamente dall'asfalto e riprende a scendere nel bosco, fino a quota 500 circa per finire nuovamente sulla strada.<br />Dal tornante successivo inizia un breve tratto di strada forestale che porterà alla picchiata finale in un singletrack roccioso e ripido fino alla fine.</p><p>Complessivamente un bel giro da 4 stelle: come sempre, bellissimi i posti visitati.<br /><span style="text-decoration: underline;"><em>Difficoltà salita: 3/5</em></span><br /><span style="text-decoration: underline;"><em>Difficoltà discesa: 4/5</em></span></p></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-28597722991925782372011-08-22T21:43:00.000+02:002011-08-29T13:34:05.884+02:00Planina Sleme<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">Venerdì scorso mi sono recato a Tolmin in Slovenia per effettuare uno dei giri classici della zona: salire a Planina Sleme, la malga situata alla quota più alta (1448 metri s.l.m.) della zona di Tolmino, e scendere verso la valle del torrente Tolminca verso la chiesa Javorca.<br />
Questo giro, con una descrizione sicuramente migliore della mia, è incluso anche nella guida alla valle dell'Isonzo scritta da Leon Leban<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-FsXv3dDeUOI/Tk5hEpaYNCI/AAAAAAAADlI/IzWMRPjkEI0/s1600/I+saw+the+light%2521" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-FsXv3dDeUOI/Tk5hEpaYNCI/AAAAAAAADlI/IzWMRPjkEI0/s200/I+saw+the+light%2521" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Inizio della salita</td></tr>
</tbody></table>La salita parte da Zatolmin, dove le pendenze si fanno subito importanti: per quasi 4 km la media rimane sopra il 15% ma i picchi superano il 30% sempre su fondo cementato.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-MMGID9R0M7E/Tk5hRW9FYGI/AAAAAAAADlg/jJ3WT08eNao/s1600/Planina+Pretovc" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-MMGID9R0M7E/Tk5hRW9FYGI/AAAAAAAADlg/jJ3WT08eNao/s200/Planina+Pretovc" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Planina Pretovc sull sfondo</td></tr>
</tbody></table>Successivamente, per altri 3km circa la difficoltà è minore, si iniziano a scorgere alcuni panorami tra gli alberi e in vista di Planina Pretovc il fondo da cementato passa a sterrato.<br />
<div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;">Superata Planina Pretovc la strada si impenna nuovamente oltre il 10% fino a circa 500 metri dalla fine, dove si pedala su un leggero falsopiano con vista su tutta la parete meridionale del gruppo del Krn.</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-OqTahLq0iOo/Tk5hoMEvaQI/AAAAAAAADmA/3Fmqf6XWqns/s1600/From+Krn++to+Rdeci" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-OqTahLq0iOo/Tk5hoMEvaQI/AAAAAAAADmA/3Fmqf6XWqns/s200/From+Krn++to+Rdeci" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ultimo tratto</td></tr>
</tbody></table><br />
La discesa invece è "mista": inizialmente si scende con un zig zag nell'erba per poi immettersi in un bel single trail nel bosco fino a sbucare a Planina Medrje. Da qui si fanno alcuni tornanti su una strada forestale fino a Planina Laska Sec<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-px9lvFgTnLA/Tk5iHmNdl4I/AAAAAAAADnA/NaF_ryE-8Co/s1600/Finally+we+get+there" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-px9lvFgTnLA/Tk5iHmNdl4I/AAAAAAAADnA/NaF_ryE-8Co/s200/Finally+we+get+there" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Javorca</td></tr>
</tbody></table>Qui, nascosto nel bosco, a sinistra dopo la malga, ha inizio un bel single track lungo una vecchia mulattiera che porta a Planina Crce, dove il sentiero si allarga e siamo ormai in vista della chiesa austro-ungarica Javorca.<br />
<br />
L'ultima parte divertente parte dal tornante subito sotto, dove non sembra esserci nulla se non un pascolo, ma attraversandolo si trova il single trail che in breve ci porta sulla strada che da Zatolmin va verso Planina Polog<br />
<br />
A questo punto non resta che pedalare per circa 5 km in direzione di Zatolmin lungo la valle della Tolminka. Quando siamo in vista del paese, all'altezza della chiesa di Sv. Peter, si prende il single track sulla sinistra che scende lungo il pendio fino alla strada sottostante.<br />
<br />
Complessivamente un giro da 5 stelle considerando la bellezza dei posti visitati e per l'impegno ciclistico richiesto<br />
<u><i>Difficoltà salita: 5/5</i></u><br />
<u><i>Difficoltà discesa: 3/5</i></u><br />
<br />
<embed flashvars="host=picasaweb.google.com&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2Fspargher%2Falbumid%2F5642553924744849169%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" height="267" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" src="https://picasaweb.google.com/s/c/bin/slideshow.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="400"></embed></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-19237223485232934702011-08-14T16:57:00.000+02:002011-09-01T10:04:39.784+02:00Planica e Kapela Bes<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;">
Erano mesi che aspettavo di fare questo giro.<br />
Proposto sia sul forum <a href="http://www.mtbnordest.com/">MTB Nordest</a> che ai cugini del <a href="http://mtbforumfriuli.forumup.it/">MTB Forum Friuli</a>, ci siamo ritrovati alla partenza da Kobarid in 7.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-aDDT5erc6xw/Tkaua_VY9_I/AAAAAAAADZw/SDoJg28esa0/s1600/DSCN0520.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-aDDT5erc6xw/Tkaua_VY9_I/AAAAAAAADZw/SDoJg28esa0/s200/DSCN0520.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ingresso a Krn</td></tr>
</tbody></table>
La prima parte della salita, fino a Planina Kuhinja, è tutta su asfalto, ma con pendenze ragguardevoli. Particolarmente suggestivo (oltre che ripido) è il passaggio attraverso il paesino di Krn.<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-U0YuaatVDVU/TkauolUYOUI/AAAAAAAADaM/tzwJhnd383M/s1600/DSCN0528.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-U0YuaatVDVU/TkauolUYOUI/AAAAAAAADaM/tzwJhnd383M/s200/DSCN0528.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Verso la Zaslap e il Krn</td></tr>
</tbody></table>
Dal parcheggio del rifugio di Planina Kuhinja inizia una strada mista sterrato/cementato molto faticoso che con 300 metri di ascesa porta direttamente a Planina Zaslap.<br />
<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-ff5cmdVyfFY/Tkau93kmFvI/AAAAAAAADa0/EO6pDZJiVos/s1600/DSCN0541.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-ff5cmdVyfFY/Tkau93kmFvI/AAAAAAAADa0/EO6pDZJiVos/s200/DSCN0541.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alpi Giulie verso Nord</td></tr>
</tbody></table>
Dopo la dovuta sosta inizia il tratto a spinta: si prende il sentiero roccioso che si dirige verso la cima del Planica. Dopo qualche decina di minuti si arriva nel punto più spettacolare del percorso, dove il panorama si apre verso nord.<br />
<br />
Dopo un breve tratto in discesa con bici in spalla, poi ricomincia il sentiero verso il Planica. Purtroppo l'erba alta in questo periodo della stagione ci costringe a spingere ancora fino all'inizio della discesa. Molto probabilmente in primavera o in autunno il tratto risulta ciclabile.<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-1NpwjroRoAM/TkavWNq2P5I/AAAAAAAADbk/ZhjejRzLNbo/s1600/SSSSSSSlovenia%2521" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-1NpwjroRoAM/TkavWNq2P5I/AAAAAAAADbk/ZhjejRzLNbo/s200/SSSSSSSlovenia%2521" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Discesa da Kapela Bes</td></tr>
</tbody></table>
Dalla cima la prima parte della discesa scende lungo un pratone in direzione della cappella italiana dedicata al generale Bes, quindi ha inizio il tratto da adrenalina: un single track, inzialmente un po' ripido per poi diventare leggermente più pianeggiante e dal fundo molto compatto. In men che non si dica l'alta velocità ci porta direttamente a Dreznica senza quasi accorgersene.<br />
<br />
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<br />
Usciti dal paese di Dreznica in direzione Kobarid, si prende una stradina sulla sinistra che poco più avanti si trasforma in sentiero lungo la valle del torrente Rocica per la picchiata finale fino a Ladra<br />
<br />
Giro da 5 stelle, uno dei più belli che abbia mai fatto<br />
<u><i>Difficoltà salita: 4/5</i></u><br />
<u><i>Difficoltà discesa: 3/5</i></u><br />
<br />
Ecco la foto gallery:<br />
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</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-835798573710252207.post-7114537518790665512011-06-11T08:24:00.000+02:002011-08-29T13:36:17.589+02:00Korada e Castelmonte<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div dir="ltr" style="text-align: left;">Oggi last minute... sfido le nubi e parto alla conquista delle due vette in un sol colpo!<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-xF13iTg8ceM/TfIm2X1BozI/AAAAAAAADOw/4SWRup_awxQ/s1600/Stara+Gora" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-xF13iTg8ceM/TfIm2X1BozI/AAAAAAAADOw/4SWRup_awxQ/s200/Stara+Gora" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Castelmonte</td></tr>
</tbody></table>Partenza da Dolegna del Collio e inizio salita verso il Korada passando per il vecchio valico agricolo di Scriò. La salita è un classico, un misto tra sterrato e asfalto. Il ritmo lento permettere di godere degli ampi panorami verso nord<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-6ExoFuOSVaU/TfInE96R3KI/AAAAAAAADPQ/ybeEbzTovA8/s1600/The+dark+side+of+Korada" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-6ExoFuOSVaU/TfInE96R3KI/AAAAAAAADPQ/ybeEbzTovA8/s200/The+dark+side+of+Korada" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Versante nord del Korada</td></tr>
</tbody></table>La mia intenzione, una volta giunto in cima è di vedere se sia possibile scendere direttamente verso il torrente Judrio, senza pedalare verso Lig. Alla fine finisco in una mulattiera dimentacata dagli uomini fatta di pietre scivolose, ricoperte da foglie scivolose e qualche tronco di traverso ogni tanto... ma si scende praticamente fino al ponte di Miscek.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-7Q9Zi-9D_2M/TfInU13ZUBI/AAAAAAAADP0/D63z-6rWHBE/s1600/DSCN0065.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; display: inline !important; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-7Q9Zi-9D_2M/TfInU13ZUBI/AAAAAAAADP0/D63z-6rWHBE/s200/DSCN0065.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il piazzale di Castelmonte</td></tr>
</tbody></table>Da qui si prosegue sulle tracce dell'itinerario 40 del libro di Paolo Sortino: Podresca, Oborza, Sant'Antonio, San Nicolo', Strada panoramica Drenchia-Castelmonte e infine Castelmonte, dove mi concedo una meritata sosta.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-8WMbbYrUetQ/TfInbvJZypI/AAAAAAAADQA/fgjbwzfv3J8/s1600/748" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-8WMbbYrUetQ/TfInbvJZypI/AAAAAAAADQA/fgjbwzfv3J8/s200/748" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Single track 748</td></tr>
</tbody></table>La discesa si fa lungo il sentiero CAI 748.<br />
Il primo tratto fino alla chiesetta dei 3 re è sterrato e cementato, poi inizia il sentiero. La parte iniziale è scalinata e non ciclabile (per me ) ma poco sotto diventa molto scorrevole e divertente fino a Fragielis.<br />
Da qui è possibile fare ancora qualche piccolo tratto su single track tagliando i tornanti asfaltati fino alla strada a valle.<br />
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Segue un breve trasferimento fino a Dolegna e siamo al punto di partenza con 43km e 1300 metri di ascesa<br />
<br />
Valutazione complessiva: 3 stelle, da riprovare con terreno asciutto, meglio in autunno con poca vegetazione<br />
<i><u>Difficoltà ascesa: 4/5</u></i><br />
<i><u>Difficoltà discesa 3/5</u></i><br />
<br />
Qui la foto gallery<br />
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<br />
Spero solo con questo semplice blog di riuscire a condividere almeno una piccola parte del piacere di pedalare sulle montagne</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07872951358471678270noreply@blogger.com0