martedì 24 luglio 2012

Sella Buia

L'idea era quella di fare il giro del Pusti Gost in val Resia, giro diventato ormai un classico in zona.
Come al solito però i 1200 metri di ascesa complessiva previsti mi sembravano un po' scarsi (anche se alla fine son risultati comunque faticosi).
Dunque prendo la cartina e guardo cosa c'è in zona. La discesa prevista si svolge completamente sul CAI 643 e inizia a quota 1500 circa. A veder bene, circa 200 metri più sopra c'e' Sella Buia e il ricovero Igor Crasso. Cerco velocemente informazioni in rete e non trovo nessuna documentazione di giri in mtb arrivati fin lassù se non sul blog del solito Monoman. Poco male, ormai avevo deciso di salire, a costo di farmi salita e discesa a piedi. E sono stato premiato alla fine, perchè se non avessi deciso di percorrere quei 200 metri supplementari ora so che mi sarei perso un bel pezzo di panorama, sia verso sud e la val Resia, ma soprattutto verso nord, la val Raccolana e il Montasio.
Cappella a sella Sagata
Dunque, il giro è praticamente un classico: l'ascesa vera inizia a Prato di Resia, da dove si prende la forestale che porta fino Sella Sagata.
Da qui inizia la lenta salita in direzione est, sempre su strada dal fondo ottimo, che permette di superare con agilità le pendenze comunque impegnative.
Sentiero 632
Giunti a quota 1230, in corrispondenza di uno stavolo, si abbandona la strada per proseguire sul sentiero 632 che entra nel bosco: da qui pian piano le pendenze aumentano fino a costringere a scendere dai pedali e a spingere la bici. Prima di giungere al famoso bivio a quota 1500 però bisogna superare circa 100 metri di dislivello in cui il sentiero è un po' accindentato dove si deve quindi caricar la bici in spalla.
Dal bivio dove ha inizio il 643, se non si vuole iniziare subito a scendere, si può proseguire fino al bivacco Crasso in due modi, prendendo la direttissima sul sentiero 632 oppure prendere un sentiero a sinistra che aggira il cima sovrastante.
Sella Buia e il sentiero 632 verso il Canin
Io ho optato per la seconda, perchè era mia intenzione scendere proprio di lì e non sapendo in che condizioni fosse la cosa migliore era farlo in salita per vederlo. In effetti si tratta di un sentiero in ottime condizioni, largo che presenta solo 2 piccoli punti un po' pericolosi da affrontare con prudenza, per il resto non presenta difficoltà tecniche di rilievo. In una ventina di minuti si giunge al Crasso.
Da lì volendo è possibile proseguire fino alla sella vera e propria in altri 5 minuti, ma si può considerare conclusa la salita.
La discesa, che fino al bivio di quota 1500 ripercorre la strada della salita, la considero spettacolare. Trascurando alcuni brevissimi tratti pietrosi un po' da trial, è tutta ciclabile e senza difficoltà rilevanti, permette di divertirsi alla grande.

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