Non è che durante le ferie non abbia pedalato, è che non avevo proprio voglia di scrivere
Dunque, partiamo con questo bellissimo giro.
Domenica mattina, io e Miran siamo partiti con in testa un'idea meravigliosa alla Cesare Ragazzi.
Parcheggiata l'auto a Resiutta ci siamo avviati lungo la ciclabile fino a Chiusaforte e da lì ci siamo immessi in val Raccolana pedalando fino a Sella Nevea. Nonostante l'insistenza dell'ammiraglio per proseguire in bici, abbiamo preso la cabinovia e siamo saliti fino al Gilberti.
Da qui abbiamo intrapreso la salita a sella Bila Pec, seguita da una lunga e poco pedalabile traversata sul sentiero CAI 632. Appunto, poco pedalabile, e nei rari punti in cui non era la fatica a togliermi il fiato, erano i panorami a farlo.
Interessanti i vari incontri fatti con i montanari della
domenica che passeggiavano nel tratto Gilberti-Sella Grubia, alcuni
dialoghi:
"Ragazzi ma dove andate? Non ho parole" e io, senza fiato "Nemmeno io puff pant puff pant..."
oppure il vecchio menagramo "Andate a rompervi le gambe" (grattatina...)
Dopo
Sella Grubia, percorrendo l'ultima ascesa di giornata sul picco di
Grubia, ci ha raggiunti e sorpassati un altro biker (allora non siamo
gli unici pazzi ) che più avanti ci ha aspettato e fatto compagnia.
Dopo forcella di Terrarossa inizia la discesa, un bel tratto in cui si perdono velocemente alcune centinaia di metri di quota... purtroppo il divertimento finisce presto e si intraprende un traverso decisamente pericoloso, sono circa 3 km fino a sella Buia molto esposti con numerosi restringimenti e una frana... sinceramente non consiglio a nessuno di passarci in bici, nè tantomeno ci tornerei io.
La fatica finisce in vista del ricovero Igor Crasso.
Qui il biker pazzo che ci aveva atteso ci accompagna lungo il 643 (era terza volta che lo faccio in meno di 3 settimane)
Che dire... è un piacere seguirlo, non è uno che corre ma fa tutti i passaggi bene, stargli dietro permette di indovinare le traiettorie e mette voglia di far bene. Senza nemmeno accorgermi passo anche quasi tutti i tratti scalinati e arriviamo alla fine del sentiero. Breve disgressione in mezzo al bosco per l'ultimo tratto e poi meritata birra a Stolvizza, con replica a Resiutta.
Tirando le somme... tanta fatica e tanta voglia di tornare da quelle parti.
Dunque, partiamo con questo bellissimo giro.
Monte Forat |
Parcheggiata l'auto a Resiutta ci siamo avviati lungo la ciclabile fino a Chiusaforte e da lì ci siamo immessi in val Raccolana pedalando fino a Sella Nevea. Nonostante l'insistenza dell'ammiraglio per proseguire in bici, abbiamo preso la cabinovia e siamo saliti fino al Gilberti.
Da qui abbiamo intrapreso la salita a sella Bila Pec, seguita da una lunga e poco pedalabile traversata sul sentiero CAI 632. Appunto, poco pedalabile, e nei rari punti in cui non era la fatica a togliermi il fiato, erano i panorami a farlo.
Un tratto del 632 |
"Ragazzi ma dove andate? Non ho parole" e io, senza fiato "Nemmeno io puff pant puff pant..."
oppure il vecchio menagramo "Andate a rompervi le gambe" (grattatina...)
A Forchia Terrarossa |
Dopo forcella di Terrarossa inizia la discesa, un bel tratto in cui si perdono velocemente alcune centinaia di metri di quota... purtroppo il divertimento finisce presto e si intraprende un traverso decisamente pericoloso, sono circa 3 km fino a sella Buia molto esposti con numerosi restringimenti e una frana... sinceramente non consiglio a nessuno di passarci in bici, nè tantomeno ci tornerei io.
La fatica finisce in vista del ricovero Igor Crasso.
Qui il biker pazzo che ci aveva atteso ci accompagna lungo il 643 (era terza volta che lo faccio in meno di 3 settimane)
Che dire... è un piacere seguirlo, non è uno che corre ma fa tutti i passaggi bene, stargli dietro permette di indovinare le traiettorie e mette voglia di far bene. Senza nemmeno accorgermi passo anche quasi tutti i tratti scalinati e arriviamo alla fine del sentiero. Breve disgressione in mezzo al bosco per l'ultimo tratto e poi meritata birra a Stolvizza, con replica a Resiutta.
Tirando le somme... tanta fatica e tanta voglia di tornare da quelle parti.
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